Questa è la storia di un collezionista francese completamente impegnato. Stéphane Alaux è quello che si potrebbe definire un amante dell’arte investito da una missione: promuovere l’arte. Ed è proprio questo che sta facendo, nella galleria che ha recentemente inaugurato a Valencia: Galerie Alaux Borges. Per lui, “l’arte è uno strumento estremamente potente per unire le persone”. È anche l’espressione più intima e profonda di un individuo. Ritratto di un collezionista impegnato.
L’arte, secondo Stéphane Alaux
Come definisce l’arte Stéphane Alaux? Alla domanda, il collezionista francese ha una risposta a dir poco ispirata: “per me è l’espressione più intima e profonda di un individuo, destinata a toccare i sensi e le emozioni di un altro”. Definire l’arte non è un compito facile, concorda Stéphane Alaux. Ma per lui l’arte è soprattutto un vettore di emozioni, non importa se positive o negative. L’arte deve anche trasmettere un messaggio capace di toccarci nel profondo.
Più che una sensazione, per Stéphane, l’arte è soprattutto un’emozione. Tuttavia, il nostro collezionista non può ignorare che l’arte tende anche a influenzare i sensi, a creare un’esperienza multisensoriale di cui solo questo vettore possiede il segreto. È quello che accade, ad esempio, quando si visita una galleria d’arte: “Visitare una galleria d’arte è un viaggio nel profondo dell’artista, e a volte questa intimità ci tocca al di là dell’abilità tecnica dell’artista”, spiega.
Stéphane Alaux, l’imprenditore
Sono ormai più di 20 anni che Stéphane Alaux è imprenditore nel settore digitale. Nel corso della sua lunga e ricca carriera, ha fondato diverse aziende, tra cui Net-Wash.fr e E-Visibilite.com, rispettivamente un’agenzia di gestione della reputazione elettronica per aziende e personaggi pubblici, e un’azienda specializzata nell’ottimizzazione per i motori di ricerca (per inciso, ha recentemente rilanciato un’agenzia SEO con un nuovo prodotto: E-visibility.com) . Oggi, Net Wash è un’azienda fiorente che continua a essere gestita da Valence da un amministratore delegato con sede in città.
A proposito di Valence, vale la pena ricordare che Stephane Alaux ha origini per metà valenzane. Così, 3 anni fa, ha deciso di lasciare la Francia per stabilirsi in città: “Volevo che i miei figli crescessero in un Paese tranquillo, accogliente e sicuro. La vita a Valencia è dolce e piacevole e i valenciani sono accoglienti e rispettosi. Per me Valencia è sinonimo di felicità”, ha rivelato sulle ragioni del trasferimento.
Lancio della Galerie Alaux Borges
È stato naturale che il collezionista e amante dell’arte Stéphane Alaux, insieme a un socio, abbia aperto la Galleria d’Arte Alaux a Valencia. Cosa ha motivato il progetto? Diverse cose, prima fra tutte il fatto che la famiglia Alaux è sempre stata coinvolta nel mondo dell’arte. Ma lo stesso Stéphane Alaux ha gestito una collezione privata per diversi anni. E l’uomo non ha mai nascosto il suo fascino per l’arte, una passione che lo guida da sempre. Ma è solo dopo la sua carriera nel mondo digitale che ha deciso di dedicarsi completamente a questo universo che lo affascina aprendo la Galerie Alaux Borges.
Conoscitore raffinato, Stéphane Alaux apprezza particolarmente l’arte contemporanea: “Amo le opere di Warhol e Kandinsky, ma ammiro molto anche il lavoro di artisti come Philippe Pasqua, Roberto Combas, Ivan Messac, tra gli altri”, rivela a proposito degli artisti che lo ispirano e lo appassionano. Pur apprezzando i riferimenti consolidati dell’arte contemporanea, Stéphane Alaux oggi lavora anche per promuovere una nuova generazione di artisti, composta da Pitu, Kiko, O Gringo, SA Candela, Silvio Porzionato, Marc Rubenstein, Hom N’Guyen, David de Limon, Attasit Pokpong, Yaniv….
È questa, infatti, la missione che la Galerie Alaux Borges si è data, come spiega Stéphane: “La missione della Galerie Alaux Borges è quella di promuovere e diffondere l’arte contemporanea e le nuove tendenze del mondo dell’arte. Vogliamo offrire una piattaforma ad artisti emergenti e affermati e creare una comunità intorno all’arte a Valencia”. Fedele alla sua missione, Stéphane Alaux ha molti progetti in mente per la galleria. Oltre a continuare a sostenere la nuova generazione di artisti emergenti, il collezionista vuole anche offrire uno sguardo sulla società, organizzando mostre tematiche che trattano importanti e attuali questioni sociali.
Una certa visione dell’arte
Alla domanda su come vede il futuro dell’arte a Valencia, la risposta di Stéphane Alaux è inequivocabile: “Penso che il futuro dell’arte a Valencia sia molto promettente. La città è piena di vita e di energia, e c’è un crescente interesse per l’arte e la cultura. Inoltre, molti artisti emergenti e affermati della città producono opere d’arte, rendendo la scena artistica molto dinamica e diversificata”.
In qualità di conoscitore dell’arte, e dell’arte contemporanea in particolare, Stéphane Alaux si sente investito di una missione, quella di accompagnare i giovani artisti alle prime armi. Forse tra le loro fila si nasconde il prossimo Andy Warhol. A questo proposito, facciamo una digressione per svelare l’opera preferita di Stéphane Alaux: “Marilyn Monroe“… di Andy Warhol! “È un’opera iconica che rappresenta la cultura pop e il potere dell’arte di influenzare la società”, rivela Alaux a proposito del dipinto dell’icona dell’arte contemporanea.
Ai giovani artisti che desiderano entrare nel mondo dell’arte a livello professionale, Stéphane Alaux consiglia di non smettere mai di creare e sperimentare. Convinto che l’arte sia un’espressione intima, personale e unica, Alaux crede fermamente che ogni artista abbia il proprio stile e la propria visione. Allo stesso modo, è nell’interesse degli artisti farsi accettare, farsi coinvolgere nella comunità artistica. Come? Partecipando regolarmente a eventi e mostre. Ma ancora di più, Stéphane Alaux consiglia agli aspiranti artisti di “avere un mentore o qualcuno che possa consigliarvi e guidarvi nella vostra carriera artistica”.